…e l’infinito vado cercando (2025) Tecnica mista su legno Ø 50 cm






Cosa cerchiamo, quando guardiamo l’infinito? Forse non stelle. Forse codici.
Una nuova generazione di fisici sostiene che l’universo non è solo fatto di materia ed energia, ma anche e soprattutto di informazione. E che ciò che chiamiamo “realtà” potrebbe essere il risultato di un’elaborazione nascosta, come in una simulazione digitale.
Alcuni scienziati e filosofi lo ipotizzano: un cosmo cosciente, in cui la nostra consapevolezza è una manifestazione della sua stessa meraviglia.
Il fisico e inventore Federico Faggin propone una visione in cui la coscienza non è un prodotto del cervello, ma la realtà fondamentale da cui nasce ogni cosa.
Questa opera, con il suo cielo profondo e vibrante, diventa allora non solo una rappresentazione del cosmo, ma un’eco di quella coscienza antica che ci spinge, da sempre, a cercare l’infinito dentro e fuori di noi.
Federico Faggin, fisico, inventore, padre del microchip, ma anche filosofo della coscienza, è uno dei pochi scienziati ad aver attraversato i mondi del silicio e dello spirito, convinto che la coscienza non sia un prodotto della materia, ma l’origine stessa della realtà..
Per Faggin, lo spazio-tempo, la materia, l’energia… tutto ciò che chiamiamo “realtà” è una rappresentazione simbolica generata da entità coscienti, che lui chiama “unità di coscienza”. Ogni essere, ogni cosa, è partecipe di un processo evolutivo in cui la coscienza prende sempre più consapevolezza di sé. Ogni cosa nasce da unità coscienti che generano lo spazio, il tempo, l’energia come simboli interiori.
“La coscienza è irriducibile: non può essere spiegata in termini di materia. È il fondamento dell’universo. È la coscienza che crea la materia, non il contrario.” (Federico Faggin, “Irriducibile”)
La sua visione unisce scienza, filosofia e spiritualità, immaginando un universo in cui l’informazione è viva, e la consapevolezza non è un incidente cosmico, ma la vera origine di tutto.
Un’idea audace, quasi mistica, ma formulata con la precisione logica di un grande scienziato.