Bennu (2025) Installazione – Tecnica mista e fibre ottiche. Ø cm 18
Testo narrato
Bennu: il Seme di Vita (come lo ha definito Franco Campegiani)
Si racconta che, agli albori del tempo, piccole pietre nere abbiano attraversato il vuoto per portare un messaggio.
Si racconta che, agli albori del tempo, piccole pietre nere abbiano attraversato il vuoto per portare un messaggio.
Non parole, ma molecole. Non frasi, ma promesse.
Tra di esse, Bennu: un frammento d’origine, un sussurro della genesi celeste.
Come un seme antico, Bennu custodisce il mistero dell’inizio. È un messaggero silenzioso, venuto da un tempo prima del tempo, quando il cosmo era solo un battito caldo di polveri in fermento.
Come un seme antico, Bennu custodisce il mistero dell’inizio. È un messaggero silenzioso, venuto da un tempo prima del tempo, quando il cosmo era solo un battito caldo di polveri in fermento.
La sua superficie, scura e friabile, cela il codice della vita:
acqua, carbonio, aminoacidi…
Tutte le lettere di un alfabeto universale.
Nella mitologia egizia, il Bennu era l’uccello sacro,
l’araba fenice, simbolo di rinascita ciclica.
E così anche oggi, il suo omonimo celeste vola attraverso le ere,
riportando a noi l’eco di un’origine comune.
Forse non siamo altro che il frutto di un asteroide caduto bene.
Un granello di cielo, che ha trovato un pianeta pronto a germogliare.
Ecco Bennu: non roccia vagante, ma seme cosmico piantato nella coscienza dell’umanità.
Bennu: archivio cosmico della vita
Nome ufficiale: 101955 Bennu
Tipo: Asteroide near-Earth del gruppo Apollo
Dimensioni: circa 500 metri di diametro
Composizione: asteroide carbonaceo di tipo B, ricco di materiali primitivi e organici
Orbita: si avvicina alla Terra ogni 6 anni, passando a circa 186.000 km
Struttura: “rubble pile” (ammasso di detriti tenuti insieme dalla gravità)
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Tipo: Asteroide near-Earth del gruppo Apollo
Dimensioni: circa 500 metri di diametro
Composizione: asteroide carbonaceo di tipo B, ricco di materiali primitivi e organici
Orbita: si avvicina alla Terra ogni 6 anni, passando a circa 186.000 km
Struttura: “rubble pile” (ammasso di detriti tenuti insieme dalla gravità)
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Bennu è un minuscolo asteroide appartenente alla classe B: un raro tipo di corpo primitivo, rimasto praticamente intatto da oltre 4 miliardi di anni.
Scoperto nel 1999 e scelto come bersaglio dalla NASA per la missione OSIRIS-REx, è diventato il più prezioso custode di materiale ancestrale mai riportato sulla Terra.
Nel 2023, la capsula contenente oltre 120 grammi di polvere e frammenti di Bennu è atterrata nel deserto dello Utah.
Le analisi hanno rivelato un risultato straordinario: sono presenti tutti e cinque i mattoni azotati del DNA e RNA, oltre a 14 dei 20 aminoacidi essenziali per la vita.
Oltre a questi, sono stati rilevati minerali carbonatici, sali fosfatici e tracce di acqua interagita con la roccia: segni inequivocabili di processi chimici complessi avvenuti miliardi di anni fa.
Queste scoperte alimentano l’ipotesi che gli asteroidi come Bennu possano aver seminato sulla Terra le basi della vita,
in un processo noto come panspermia.
Eppure, Bennu è anche un oggetto “pericolosamente vicino”:
la sua orbita lo porterà nuovamente a sfiorare la Terra nel 2135, con una remota possibilità di impatto nei secoli futuri.
Un corpo celeste, dunque, che unisce in sé due potenze contrapposte: la creazione e la distruzione.
Proprio come ogni stella, ogni vita, ogni idea.