Antithetos (2025) Tecnica mista su legno. Ø cm 15
Testo narrato
…È un pianeta piccolo,
ma il suo tempo è immenso…
Scorre al contrario. Non verso il futuro, ma verso la memoria.
Ogni istante che vivi lì… è già accaduto. Ogni parola pronunciata… è un’eco di ciò che hai dimenticato.
Ha ingranaggi interni fatti di diorite e resina, come se anche la sua geologia avesse un battito, ma contrario.
Antithetos non è un errore della fisica, è un dubbio lasciato aperto nella struttura dell’universo. E forse anche nella struttura profonda di ciò che siamo.
Un invito a pensare:
E se in fondo a quella spirale ci attendesse… la nostra origine?
“Il tempo al contrario!?”
Fino a oggi abbiamo sempre pensato che il tempo scorra in una sola direzione: dal passato verso il futuro. Ma alcuni fisici dell’Università di Surrey hanno scoperto che, nel mondo quantistico, le cose potrebbero andare diversamente. In certi casi, il tempo può scorrere contemporaneamente in avanti e all’indietro.
Questa scoperta ci invita a ripensare tutto: la nostra idea di causa ed effetto, il concetto di realtà, perfino la possibilità – chissà
– di viaggi nel tempo.
A livello quantistico, alcune particelle non seguono una direzione temporale coerente: possono comportarsi come se conoscessero sia il passato che il futuro. È come se, in certe condizioni, il tempo smettesse di essere una linea e diventasse una superficie o un flusso complesso.
Antithetos è ispirato a questa sfida e nasce come visione artistica dell’ipotesi avanzata dalla meccanica quantistica. Si tratterebbe di un corpo celeste situato in una regione dello spaziotempo in cui la “freccia del tempo” si piega o si inverte rispetto a quella che osserviamo nel nostro universo.
La sua struttura interna, incisa nella diorite e saldata con la resina, rappresenta un cosmo instabile, come una bassa entropia iniziale permanente, in cui anche le leggi della termodinamica potrebbero non valere più come le conosciamo.
L’interpretazione della teoria CPT (carica-parità-tempo) apre infatti a universi simmetrici e opposti, dove la materia interagisce con flussi gravitazionali e vibrazioni temporali in modo anomalo. Le ipotesi più radicali sostengono che pianeti come Antithetos potrebbero esistere realmente.
La superficie, rappresentata artisticamente con diorite e resina, in una forma non fissa, visivamente e filosoficamente frammentata, [suggerisce visivamente l’idea di una frattura nella linearità del tempo].
Antithetos non rappresenta ciò che siamo, ma potrebbe essere [lo specchio di ciò che non siamo ancora].
Una porzione di universo speculare, in cui lo spazio stesso si piega e il tempo scorre in una sola direzione invertita.
Secondo la seconda legge della termodinamica, il tempo è una conseguenza di uno stato ordinato da uno disordinato, seguendo l’aumento dell’entropia. Ma nella meccanica quantistica – e in alcune interpretazioni della relatività – il tempo può scorrere anche in avanti e all’indietro, o addirittura fermarsi.
Quando osserviamo il mondo a livello subatomico, le leggi della meccanica classica non valgono più.
L’esperimento con l’entanglement quantistico, dove due particelle si influenzano a distanza, sembra suggerire che anche il tempo possa essere “collegato” a qualcosa che non segue il nostro senso comune.
Da qui l’idea di un pianeta dove il tempo scorre al contrario.
E se esistesse un gemello come Antithetos dall’altra parte della nostra freccia temporale? Potrebbe avere un suo doppio rovesciato?
Per questo ho immaginato un pianeta dove il tempo si muove al contrario: per dare forma a ciò che la scienza comincia appena a intuire, e che l’arte può già sentire.