C’è nessuno? (2025) Installazione rotante con telefoni cellulari vintage su disco argenteo. Ø 70 cm. Tecnica mista
Messaggi nell’abisso – telefoni perduti alla ricerca di segnali nel vuoto cosmico
Un disco argentato ruota lentamente, come un piccolo satellite dimenticato nello spazio. Su di esso, una costellazione di vecchi telefoni cellulari è disposta a raggiera, come antenne mute puntate in ogni direzione del cosmo.
Sono strumenti del passato, oggi obsoleti, ma ancora simbolicamente in ascolto.
Cercano qualcosa. Forse segnali. Forse un contatto. Forse solo una risposta:
“C’è nessuno?”

Il fisico Michio Kaku suggerisce che potremmo non ricevere segnali alieni perché stiamo ascoltando sulle frequenze sbagliate. Se una civiltà avanzata usasse neutrini, fibre quantiche, o altre forme di comunicazione, noi – confinati alle nostre onde radio – non potremmo nemmeno accorgercene.
Recentemente, è stato scoperto un misterioso oggetto nella nostra galassia – ASKAP J1832-0911 – che emette onde radio e raggi X ogni 44 minuti, con regolarità sconvolgente.
Un battito cosmico, una trasmissione dal nulla? Nessuno lo sa.

Oggetti abbandonati dal tempo, eppure ancora carichi di memoria, connessioni, voci.

Questa installazione è una domanda sospesa nello spazio.
Un piccolo coro muto di ricetrasmittenti cosmici.
Non sappiamo cosa risponderà il cosmo, ma abbiamo ancora il coraggio di chiedere.