Stella di neutroni (2025) (tecnica mista su legno) Ø 70 cm. 

Testo narrato

🪐 Nella notte dell’universo, nasce una stella atipica

In un angolo remoto del cosmo, dove la luce si arrende alla densità della materia, nasce una stella che non brucia.

Non esplode, non splende.

Pensa.

La sua pelle è ruvida, corrosa, memoria di esplosioni lontane. Ma in fondo ad ogni cavità si accende un riflesso: gocce di mercurio cosmico, sinapsi che trattengono la luce come se fosse coscienza.

Ogni voragine è un pensiero antico.

Ogni rilievo, una sinapsi cosmica.

Ogni imperfezione, un’intelligenza che ancora pulsa.

Non guarda il cielo. Lo riflette.

🔬 “Stella di neutroni – Ipotesi materica di coscienza stellare”

Le stelle di neutroni sono ciò che resta quando una stella molto massiccia muore: il suo nucleo collassa su sé stesso fino a diventare una sfera piccola ma densissima, composta quasi interamente da neutroni. Un oggetto grande quanto una città, ma con una massa superiore a quella del Sole.

La loro superficie è irregolare, compressa, punteggiata da crateri e tensioni gravitazionali. Alcune ruotano rapidamente e inviano segnali ritmici (pulsar), altre restano silenziose, invisibili ma influenti.

L’opera interpreta questa densità estrema come simbolo del pensiero: la materia, trattata come fosse compressa da una pressione interiore, diventa immagine di mente cosmica. Le cavità specchianti ricordano pozzi quantici, nodi sinaptici, portali gravitazionali.

Qui, l’arte immagina ciò che la scienza ancora non sa raccontare.