Planet nine (2025) Tecnica mista su legno. Ø cm 50

Testo narrato

L’opera è ispirata all’ipotesi di Planet Nine, un corpo celeste ipotetico che si troverebbe ai confini del Sistema Solare, ben oltre Nettuno. Secondo alcuni modelli astronomici, l’orbita anomala di alcuni oggetti della fascia di Kuiper potrebbe essere influenzata dalla gravità di un pianeta ancora invisibile. La sua esistenza, però, non è mai stata provata: non si è mai mostrato.

Planet Nine: il pianeta che non c’è, o non c’è ancora…
Nella danza silenziosa del cosmo,
un corpo sfugge allo sguardo.
Non si nega, ma si vela.
È un’assenza che pesa,
una presenza che sfiora il bordo della realtà.
Forse esiste.
Forse ci osserva da un’orbita remota,
coperto da un sipario di luce e mistero.
È il pianeta che non c’è,
eppure lo immaginiamo, lo calcoliamo,
lo attendiamo.
Come si attende chi ha scelto di restare invisibile.
L’opera è ispirata all’ipotesi di Planet Nine, un corpo celeste ipotetico che si troverebbe ai confini del Sistema Solare, ben oltre Nettuno.
Secondo alcuni modelli astronomici, l’orbita anomala di alcuni oggetti della fascia di Kuiper potrebbe essere influenzata dalla gravità di un pianeta ancora invisibile. La sua esistenza, però, non è mai stata provata: non si è mai mostrato.
Questo lavoro artistico interpreta il mistero del non-visto attraverso la dualità tra superficie svelata e parte drappeggiata.
Il “velo” non è negazione, ma attesa.
Una metafora della conoscenza scientifica: intuiamo ciò che non vediamo, e nel tentativo di spiegarlo, raccontiamo noi stessi.
Curiosità:
Margherita Hack parlava spesso del valore dell’ipotesi nella scienza: ciò che non si vede, ma si cerca, è motore di scoperta.
Come Planet Nine: il pianeta che non c’è… o non ancora.

Secondo uno studio pubblicato su Nature Astronomy da un team internazionale guidato da André Izidoro, Planet Nine potrebbe essere il risultato di un caos primordiale. Simulazioni recenti mostrano che pianeti giganti, spinti da interazioni gravitazionali nelle fasi iniziali del Sistema Solare, possono essere “espulsi” verso orbite molto ampie, ma restare legati al Sole. Se confermato, questo scenario rafforzerebbe l’ipotesi dell’esistenza di Planet Nine come un corpo celeste rimasto ai margini, sospeso tra fuga e appartenenza.
Un pianeta errante… che non è mai andato via.