Ritorno all’origine. La memoria, il detrito, il messaggio. Siamo figli delle stelle, ma ancora terrestri.

Dopo aver attraversato galassie, pianeti, oscurità e onde quantistiche, si torna a casa, o almeno alla coscienza di essere terrestri.

Questa sezione raccoglie opere che parlano di presenze umane, di linguaggi, strumenti, detriti e ricordi, come se la Terra volesse lasciare una traccia di sé nell’universo.  Qui, la materia cosmica si fa respiro, suono, memoria. Ma anche detrito, residuo di sogni infranti, traccia di un’umanità che ha costruito e distrutto.

È la chiusura di un viaggio. Ma anche un nuovo inizio, come un seme — o un avvertimento — lanciato nello spazio.
In questa sezione si esplora il mistero dell’origine: come da una polvere stellare possano nascere pianeti, vita, pensiero.

Il “seme di vita” non è solo biologico, ma anche simbolico: è ciò che tiene insieme la materia e la coscienza, il visibile e l’invisibile, la scienza e il sentire.

Ogni opera è un piccolo universo in cui la vita si rivela come un miracolo che ha viaggiato nel tempo e nello spazio per arrivare fino a noi.